GARMUGIA LUCCHESE


GARMUGIA LUCCHESE

La Garmugia è un piatto che si prepara per poche settimane l’anno, ovvero in Primavera quando la natura si risveglia regalandoci le sue primizie. La sua storia è molto antica e nonostante possa sembrare un piatto modesto, in realtà è una zuppa anticamente destinata alla nobiltà toscana del XVII sec.

Il significato del suo nome non è chiaro. Secondo il Vocabolario Lucchese di Idelfonso Nieri l’antico termine toscano significherebbe “trina” o “merletto” in italiano: le verdure finemente sminuzzate che emergono dalla superficie della zuppa sembrano, infatti, una specie di rifinitura foggiata dalle abili mani di una sarta. Per altri invece il nome Garmugia deriverebbe proprio dalla parola “germoglio”.

 

INGREDIENTI (per 2 persone):

  •  1 etto fave
  • 1 etto di asparagi scottati
  • 1 etto di piselli
  • 1 carciofo
  • ½ cipolla rossa
  • 400 ml di brodo vegetale
  • olio extra vergine di oliva
  • sale e pepe q.b.
  • crostini di pane.

 

PREPARAZIONE:

Tritare la mezza cipolla e metterla a rosolare con un filo di olio evo in un tegame sul fuoco. Quando la cipolla inizia a dorarsi aggiungere le verdure (piselli, fave, carciofi e asparagi) mondate e tagliate a pezzetti. Versare lentamente il brodo vegetale mescolando il tutto. Coprire con un coperchio e far cuocere a fuoco basso per circa un’ora.

Prendere una parte delle verdure (circa un terzo) e frullarle, poi riaggiungerle a quelle in cottura. Salare e pepare la zuppa, cuocere ancora per pochi minuti. Impiattare la Garmugia Lucchese aggiungendo i crostini di pane croccanti.